Mutui in ripresa nel primo trimestre 2025, ecco perché

i dati di Crif sulla domanda di mutui casa all’inizio dell’anno

Continua il trend positivo del mercato dei mutui in Italia: nel primo trimestre del 2025 le richieste di finanziamento per l’acquisto di immobili da parte delle famiglie italiane sono cresciute del 22,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un risultato che consolida la ripresa avviata nei mesi precedenti, alimentata soprattutto dalla riduzione dei tassi d’interesse operata dalla Banca Centrale Europea. I dati del Barometro Crif.

Il solo mese di marzo ha confermato la tendenza, con un incremento delle richieste pari al 20,5%, in linea con la media trimestrale. A beneficiarne è stata anche la rata mensile dei mutui, ora più leggera, rendendo i finanziamenti a lungo termine maggiormente accessibili e sostenibili.

Anche le surroghe, ovvero la possibilità di rinegoziare le condizioni del proprio mutuo trasferendolo a un altro istituto, hanno registrato un aumento nel 2024 pari al 19,6%. Più contenuta, ma comunque positiva, la crescita dei nuovi mutui erogati, che segnano un +1,1%.

“La strategia monetaria di Bruxelles ha infuso un’ondata di rinnovato ottimismo al mercato del credito. Le famiglie italiane si orientano sempre di più verso mutui a tasso fisso, percepiti come garanzia di stabilità. Tuttavia, l’instabilità geopolitica e le tensioni commerciali internazionali potrebbero smorzare questo slancio positivo”, commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF.

Importi in crescita: mai così alti dal 2015

L’importo medio richiesto nel primo trimestre del 2025 è stato di 150.732 euro, con un aumento del +4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È il valore più alto registrato nell’ultimo decennio: basti pensare che nel 2015 la media si attestava attorno ai 124.000 euro.

Nel dettaglio, il 31,1% delle richieste riguarda mutui compresi tra 100.000 e 150.000 euro, seguiti a breve distanza dalla fascia 150.000-300.000 euro con il 30,3%. Le fasce inferiori (fino a 100.000 euro) rappresentano complessivamente il 33,4% delle richieste, mentre solo il 5,2% supera i 300.000 euro.

Durata e profilo dei richiedenti

A confermare la tendenza verso importi maggiori, si osserva una netta preferenza per piani di ammortamento lunghi: il 41,3% dei mutui richiesti ha una durata compresa tra 25 e 30 anni, mentre il 20,9% si estende tra i 20 e i 25 anni. Solo una piccola parte degli italiani – lo 0,4% – opta per una durata inferiore ai 5 anni.

Il profilo tipo del richiedente? Ha tra i 25 e i 44 anni, fascia che raccoglie oltre il 63% del totale. I più giovani (18-24 anni) rappresentano ancora una fetta marginale del mercato, con appena il 3,4%, mentre oltre i 65 anni la percentuale scende drasticamente allo 0,1%.

Uno sguardo al futuro

Il quadro che emerge dal Barometro CRIF mostra un mercato dei mutui in ripresa e con fondamenta solide, spinto da condizioni economiche più favorevoli e da una crescente fiducia delle famiglie. Tuttavia, l’incertezza legata allo scenario geopolitico e alle tensioni economiche internazionali impone cautela.

Se il contesto resterà stabile, le previsioni per il resto del 2025 lasciano intravedere un ulteriore rafforzamento della domanda, con un mercato del credito che potrebbe tornare sui livelli pre-pandemia, se non addirittura superarli.

Condividi

Rimborso interessi del mutuo sulla prima casa: come funziona

È possibile portare in detrazione il 19% degli interessi passivi sul mutuo, per un massimo di 4.000 euro: ecco come fare.

Come funziona il rimborso degli interessi del mutuo sulla prima casa? Si tratta di un dubbio certamente frequente fra i contribuenti che, finalizzata una compravendita immobiliare, desiderano approfittare degli appositi incentivi. Quando si acquista l’abitazione principale, è infatti possibile avvalersi della detrazione IRPEF al 19% degliinteressi passivi sul mutuo contratto, per un massimo di 4.000 euro. Ma, una volta che si trova il mutuo migliore per le proprie esigenze, quale procedura seguire per ottenere il rimborso?

Cos’è la detrazione degli interessi sul mutuo

Il rimborso degli interessi passivi sul mutuo per la prima casa rappresenta un importante incentivo per tutti coloro che, desiderosi di possedere un immobile di proprietà adibito ad abitazione principale, vogliono avvalersi di un finanziamento ipotecario. Regolata dall’articolo 15 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, ovvero il D.P.R. 917/1986, la misura prevede:

  • una detrazione IRPEF al 19% sugli interessi passivi e sulle spese accessorie pagate sul mutuo;
  • fino a un massimo di 4.000 euro l’anno.

Come facile intuire, l’incentivo è disponibile per i finanziamenti contratti sulla prima casa – quindi l’abitazione principale, dove si è fissata la propria residenza – tuttavia la detrazione può essere estesa anche:

  • ai mutui ristrutturazione;
  • ai mutui per la costruzione di nuovi immobili.

Per i finanziamenti per ristrutturazione o costruzione, il tetto massimo detraibile all’anno è però di 2.582,28 euro. Per comprenderne il funzionamento di ogni tipologia di mutuo, compresi i già citati finanziamenti per ristrutturazioni e costruzioni, è utile avvalersi di una guida passo per passo al mutuo.

I requisiti per il rimborso degli interessi sul mutuo

Prima di entrare nel dettaglio su come si recuperano gli interessi sul mutuo, è innanzitutto necessario vagliare le condizioni che permettono di approfittare delle agevolazioni previste per legge. Così come evidenziato anche dalla guida dell’Agenzia delle Entrate sulla detrazione degli interessi sul mutuo per la prima casa, è necessario che:

  • l’immobile sia stato acquistato dalla persona che ha acceso il mutuo;
  • la casa sia adibita ad abitazione principale del mutuatario, o da un suo familiare, con lo spostamento della residenza entro un anno dall’acquisto;
  • l’immobile sia stato acquistato nell’anno precedente, o successivo, alla stipulazione del mutuo.

Tuttavia, potrà essere recuperata negli anni successivi. In tutti i casi, si deve trattare di un finanziamento di tipo ipotecario, cioè garantito da ipoteca. 

Quanto si recupera nel 730 sugli interessi del mutuo

Definita la possibilità di rimborso degli interessi sul mutuo e delle spese accessorie, e verificati i requisiti per poter accedere alla detrazione, è lecito chiedersi quanto si recupera nel 730 sugli interessi del mutuo.

Per i finanziamenti sull’abitazione principale, si può approfittare del 19%, con un tetto massimo di 4.000 euro. È quindi utile ricorrere a un esempio per la detrazione degli interessi sul mutuo per la prima casa, come da seguente tabella:

Interessi e spese accessorie19% di detrazioneRisparmio
3.000 euro570 euro570 euro
4.000 euro760 euro760 euro
5.000 euro950 euro760 euro

Come appare evidente, raggiunto il tetto massimo di 4.000 euro, si otterrà un rimborso non superiore a 760 euro: la porzione degli interessi e delle spese accessorie in eccedenza non verrà considerata ai fini del calcolo.

Se il finanziamento richiesto è per la ristrutturazione o la costruzione dell’immobile, bisogna invece considerare il tetto da 2.582,28 euro. Di conseguenza:

Interessi e spese accessorie19% di detrazioneRisparmio
2.000 euro380 euro380 euro
2.500 euro475 euro475 euro
3.000 euro950 euro490 euro

Anche in questo caso, raggiunto il tetto massimo di 2.582,28 euro, si otterrà un rimborso non superiore a 490 euro: la porzione in eccedenza non verrà considerata ai fini della detrazione.

È utile però sapere che il calcolo è sempre riferito all’intero mutuo. Di conseguenza:

  • per i mutui cointestati, il tetto massimo va suddiviso in base alle quote di proprietà o alla percentuale di interessi pagata da ogni proprietario. Se, di conseguenza, il mutuo è intestato al 50% a due coniugi, ognuno potrà detrarre fino a un massimo di 2.000 euro di interessi;
  • in presenza di rimborsi per gli interessi di un mutuo floor, e quindi si ha diritto a un rimborso per la differenza tra il tasso minimo applicato ed eventuali periodi di tassi negativi, questa porzione non rientra nel calcolo della detrazione IRPEF, bensì dovrà essere richiesto alla banca, tramite contenzioso. Le detrazioni fiscali si applicano infatti a interessi effettivamente corrisposti e certificati, non a rimborsi terzi non ottenuti.

Come si recuperano gli interessi sul mutuo

Compreso il funzionamento della detrazione, e il massimo che si può ottenere nel 730, come si procede materialmente alla richiesta di rimborso? In linea generale, non si effettua una domanda per il rimborso degli interessi sul mutuo prima casa, bensì si presenta il costo sostenuto in sede di dichiarazione dei redditi, affinché la detrazione venga automaticamente applicata.

Innanzitutto, è necessario recuperare tutta la documentazione necessaria: annualmente, la banca inoltra al mutuatario una certificazione, che riporta gli interessi e le spese accessorie pagate nell’anno precedente. Dopodiché, i dati presenti nella stessa certificazione,serviranno per la compilazione della dichiarazione dei redditi:

  • per il 730, si dovrà compilare il Quadro E “Oneri e Spese”, scegliendo la Sezione I e la riga E7;
  • per il Modello Redditi Persone Fisiche, ad esempio per i lavoratori autonomi, si dovrà completare il Quadro RP “Oneri e Spese”, scegliendo la Sezione I e la riga RP7.

Per il recupero degli interessi passivi sul mutuo sugli anni precedenti, va compilato il rigo E7 del 730 integrativo o il rigo RP7 del modello Redditi Persone Fisiche nella dichiarazione integrativa, specificando l’anno di riferimento. È possibile procedere entro 5 anni dall’anno omesso.

Tempistiche della detrazione

Ma il rimborso degli interessi sul mutuo prima casa, quando arriva? In altre parole, quali tempistiche sono necessarie? Se si procede con il 730, in genere:

  • se si procede alla presentazione veloce, quindi entro giugno, il rimborso potrebbe pervenire tra luglio e settembre dello stesso anno, in base ai tempi di lavorazione dell’Agenzia delle Entrate;
  • se si procede alla presentazione entro il termine del 30 settembre, il rimborso generalmente viene accreditato tra ottobre e novembre per i dipendenti e tra novembre e dicembre per i pensionati.
  • per le dichiarazioni tardive, eventuali rimborsi potrebbero slittare all’anno successivo a quello di presentazione.

Per il Modello Redditi Persone Fisiche, le tempistiche potrebbero invece essere più lunghe, indicativamente con rimborsi che partono dal novembre dello stesso anno fino al febbraio del successivo, in base ai tempi di lavorazione.

Se ci si avvale di un sostituto d’imposta, come ad esempio il datore per lavoratori dipendenti, la somma potrebbe essere direttamente accreditata in busta paga. I lavoratori autonomi, invece, ricevono solitamente un assegno oppure l’accredito sul conto corrente indicato all’Agenzia delle Entrate. I pensionati, infine, possono vedersi aggiungere la somma direttamente nella pensione.

Poiché la materia può essere anche notevolmente complessa, e il rischio di errori elevato, il consiglio è quello di affidarsi alla competenza del proprio commercialista di fiducia.

Affidarsi alla giusta agenzia immobiliare significa evitare stress di incombenze e calcoli , rivolgiti a noi dell’ Agenzia Immobiliare Unicasa .

Condividi

ACQUISTO PRIMA CASA:ecco le agevolazioni

Acquistare la prima casa è uno dei momenti più emozionanti e importanti della vita. È un passo che segna l’inizio di una nuova fase, che porta con sé molte opportunità, ma anche alcune sfide da affrontare con la giusta consapevolezza. In questo articolo, vogliamo fornirti una guida semplice e utile per orientarti al meglio nel processo di acquisto della tua prima casa, facendoti sentire supportato e sicuro nelle tue decisioni.

1. Come Prepararsi all’Acquisto della Prima Casa

Prima di iniziare a cercare la casa dei tuoi sogni, è fondamentale prepararsi sia dal punto di vista economico che pratico. Iniziamo con alcuni passi fondamentali:

  • Definisci il tuo budget: È importante stabilire un limite di spesa realistico, che includa il prezzo della casa, le spese notarili, le imposte di registrazione e altri costi accessori (ad esempio, eventuali lavori di ristrutturazione o miglioramenti).
  • Verifica il tuo mutuo: La maggior parte degli acquirenti di prima casa ricorre a un mutuo. Rivolgiti a un consulente per capire l’importo che puoi ottenere, la durata del mutuo e le rate mensili che ti saranno più sostenibili.
  • Considera il quartiere: La posizione della casa è fondamentale. Pensa alle tue esigenze future, come la vicinanza al lavoro, ai trasporti pubblici, alle scuole e ai servizi essenziali.

2. L’Importanza di un Agente Immobiliare Esperto

Un agente immobiliare professionista come Unicasa può fare la differenza nel processo di acquisto. Non solo perché ti aiuta a trovare la casa giusta, ma anche per consigliarti sulle migliori soluzioni di mutuo, su come negoziare e su quali documenti sono necessari per completare l’acquisto in modo sicuro e senza intoppi.

Con oltre 20 anni di esperienza nel settore, la nostra agenzia Unicasa è pronta a guidarti passo dopo passo, mettendo al tuo servizio la nostra esperienza nel mercato locale e la conoscenza delle migliori opportunità per l’acquisto della tua prima casa.

Quali sono le agevolazioni prima casa 2025?

Da lungo tempo lo Stato ha disposto una serie di agevolazioni per l’acquisto della prima casa, introducendo ulteriori novità nell’ultima legge di bilancio, in vigore dall’1 gennaio 2025. 

I benefici fiscali prevedono una riduzione delle imposte da pagare quando si acquista un immobile da destinare ad abitazione principale. Ecco nel dettaglio le agevolazioni prima casa 2025: 

  • Imposta di registro: se si acquista da un privato o da un’impresa che vende in esenzione IVA, si versa un’imposta di registro del 2% sul valore catastale al posto del 9%, con un importo minimo di 1.000 euro;
  • Imposta ipotecaria e catastale: entrambi questi tributi sono dovuti nella misura fissa di 50 euro ognuno;
  • IVA: acquistando da un’impresa con vendita soggetta a IVA, l’aliquota è applicata nella misura ridotta del 4% rispetto al 9%. In tal caso le imposte di registro, catastale e ipotecaria, saranno da versare nella misura fissa di 200 euro ciascuna. 

Tra i benefici “prima casa” ci sono anche delle spese detraibili, qualora l’acquisto venga finanziato da un mutuo: al posto delle imposte dovute, si paga un’imposta sostitutiva pari allo 0,25% dell’importo del mutuo. 

Sono spese detraibili, sempre al 19%, quelle relative agli interessi che si pagano sul mutuo, fino a un importo massimo di 4.000 euro, quindi la detrazione spettante ogni anno è di massimi 760 euro. Sempre nella misura del 19% si possono detrarre altre spese legate all’ottenimento del mutuo, quali quelle notarili e istruttorie, oltre all’imposta sostitutiva

. Agevolazioni prima casa: i requisiti

L’accesso alle agevolazioni prima casa e alle spese detraibili è possibile solo se si soddisfano determinati requisiti, sia oggettivi che soggettivi. In quest’ultima categoria rientra l’appartenenza dell’immobile a determinate categorie catastali: 

  • A/2 (abitazioni di tipo civile); 
  • A/3 (abitazioni di tipo economico);
  • A/4 (abitazioni di tipo popolare); 
  • A/5 (abitazioni di tipo ultra popolare);
  • A/6 (abitazioni di tipo rurale); 
  • A/7 (abitazioni in villini);
  • A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi). 

Le agevolazioni spettano anche per le pertinenze dell’abitazione principale, che rientrano nelle categorie catastali:

  • C/2 (magazzini e locali di deposito);
  • C/6 (rimesse e autorimesse);
  • C/7 (tettoie chiuse o aperte), tutte nel limite di una pertinenza per ciascuna categoria.

Sono escluse, invece, le seguenti categorie: 

  • A/1 (abitazioni di tipo signorile); 
  • A/8 (abitazioni in ville);
  • A/9 (castelli e palazzi di eminente pregio storico e artistico).

Inoltre, chi vuole beneficiare delle agevolazioni prima casa, deve rispettare anche dei requisiti soggettivi, che analizziamo di seguito, relativi alla residenza e al possesso di altri immobili. 

Agevolazioni prima casa se si possiede già un immobile

Parlando dei requisiti soggettivi, è bene sapere cosa accade alle agevolazioni sulla prima casa se si possiede già un immobile. L’acquirente non deve essere proprietario, né titolare di diritto di usufrutto o uso di una casa situata nello stesso Comune in cui intende acquistare l’abitazione principale, anche nel caso in cui non ha fruito dei benefici per quella già posseduta. 

Inoltre, per accedere alle agevolazioni per la prima casa, l’acquirente non deve possedere altre abitazioni acquistate con gli stessi benefici. In caso contrario, può anche essere ammesso ai vantaggi fiscali previsti, con l’impegno però di vendere l’immobile già posseduto entro un lasso di tempo ben definito. 

Fino al 2024 il termine previsto era un anno, ma la Legge di Bilancio 2025 ha rivisto questo limite, estendendolo a due anni. La mancata osservazione di questa disposizione, comporta la perdita delle agevolazioni e quindi il pagamento delle maggiori imposte, con l’aggiunta degli interessi e di una sanzione pari al 30%.

Agevolazioni prima casa: che fare con la residenza?

Uno dei requisiti per l’accesso alle agevolazioni prima casa è legato alla residenza: l’immobile deve trovarsi nello stesso Comune in cui l’acquirente risiede. 

In mancanza di ciò, sarà necessario trasferire la residenza entro 18 mesi dall’acquisto, pena la perdita dei benefici, con conseguente obbligo al pagamento delle imposte nella misura ordinaria, con l’aggiunta di sanzioni e interessi. 

Agevolazioni prima casa senza residenza

Ci sono diverse situazioni in cui si può usufruire delle agevolazioni sulla prima casa, senza necessariamente avere la residenza nel Comune in cui si trova l’immobile al momento dell’acquisto. 

Una delle eccezioni riguarda il caso in cui la casa si trova nel Comune in cui l’acquirente svolge la sua attività lavorativa o di studio. Possono beneficiare delle agevolazioni prima casa senza dover trasferire la residenza anche i cittadini italiani che si sono trasferiti all’estero per ragioni di lavoro e hanno risieduto o svolto la propria attività in Italia per almeno cinque anni. 

Le agevolazioni saranno ugualmente riconosciute a patto, però, che l’immobile si trovi nel territorio del Comune di nascita o in quello in cui l’acquirente aveva la residenza o svolgeva la propria attività prima del trasferimento all’estero. 

Inoltre, il cittadino emigrato all’estero deve essere iscritto all’AIRE, ossia l’anagrafe italiana degli italiani residenti all’estero. 

3. I Vantaggi per i Giovani Acquirenti

Esistono diversi incentivi per chi acquista la prima casa, come agevolazioni fiscali e contributi statali che possono rendere l’acquisto più accessibile. Ad esempio, la “prima casa” ti consente di pagare imposte di registro ridotte e, in alcuni casi, di beneficiare di detrazioni fiscali per gli interessi sul mutuo.

4. Il Processo di Acquisto: Dalla Proposta alla Firma del Rogito

Una volta trovato l’immobile che ti interessa, l’agente immobiliare si occuperà della proposta di acquisto e delle successive fasi, dalla trattativa al preliminare fino alla firma del rogito notarile. Ogni fase deve essere affrontata con attenzione, e il nostro ruolo è proprio quello di assisterti e di semplificarti il processo, garantendo che tutte le condizioni siano rispettate e che tu possa firmare con serenità.

5. Conclusione

Acquistare la tua prima casa è un grande passo, e la nostra missione in Unicasa è quella di rendere questo viaggio il più semplice e gratificante possibile. Siamo qui per fornirti tutte le informazioni, il supporto e la competenza di cui hai bisogno per fare un acquisto consapevole, sicuro e soddisfacente.

Contattaci oggi per scoprire come possiamo aiutarti a realizzare il sogno di acquistare la tua prima casa. Con Unicasa, non sei mai solo nel tuo percorso verso la proprietà!

Condividi

I tassi di mutui e prestiti dal 2022 al 2025

Secondo i dati di Fabi, in Italia le famiglie indebitate sono circa 6,9 milioni, pari al 25% del totale. Di queste, oltre 3,5 milioni hanno acceso un mutuo per l’acquisto di un’abitazione.

Nel biennio 2022-2023, i tassi di interesse sui prestiti hanno registrato un forte incremento, con il costo del denaro che ha toccato il 4,5% prima di scendere al 3%. Tuttavia, a partire dal 2024, le banche hanno iniziato ad anticipare una politica monetaria meno restrittiva da parte della Banca Centrale Europea, favorendo così una riduzione dei tassi, che potrebbe proseguire nei mesi successivi. Questo trend sta già portando benefici concreti per le famiglie, facilitando l’acquisto di immobili, automobili ed elettrodomestici.

I tassi sui mutui, ad esempio, sono già scesi a una media del 3,23% a novembre, rispetto ai livelli superiori al 5% del 2023, e potrebbero scendere sotto il 3%. Questo significa che un mutuo immobiliare di 200.000 euro con durata di 25 anni comporterebbe un risparmio totale di quasi 83.000 euro (-22,8%).

Anche il credito al consumo ha visto un calo significativo: i tassi, che avevano superato il 14%, sono ora intorno all’8% e potrebbero scendere ulteriormente. In termini pratici, per un finanziamento decennale di 25.000 euro destinato all’acquisto di un’auto, il risparmio rispetto al 2023 sarebbe di oltre 11.871 euro (-24,2%). Per un elettrodomestico, come una lavatrice del valore di 750 euro finanziata in cinque anni, il risparmio nei prossimi mesi potrebbe arrivare a 170 euro (-15,4%).

Se la tendenza si confermerà, la riduzione dei tassi continuerà a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie italiane, rendendo il credito più accessibile e conveniente.

Come sono cambiati i mutui casa

Nel 2023, il costo dei mutui ha raggiunto livelli particolarmente elevati. Le rate dei mutui a tasso fisso erogati lo scorso anno sono praticamente raddoppiate, mentre per quelli a tasso variabile l’importo mensile è aumentato tra il 60% e il 70%, se non oltre.

Per i mutui già in essere, la situazione è stata diversa: chi aveva un tasso fisso non ha riscontrato variazioni, mentre le rate dei mutui a tasso variabile hanno registrato incrementi fino al 78%. Tuttavia, con il progressivo allentamento della politica monetaria, si intravede ora una fase di graduale riduzione dei costi.

Il 2023 si è rivelato l’anno più oneroso per i mutui dal 2009, ma il 2024 ha segnato un netto miglioramento. Cosa aspettarsi ora? Se la tendenza alla riduzione dei tassi proseguirà, il costo del credito potrebbe continuare a diminuire, offrendo nuove opportunità per chi intende acquistare casa o rinegoziare il proprio mutuo.

L’andamento di mutui e prestiti

A fine novembre 2024, il valore complessivo dei mutui erogati per l’acquisto di abitazioni ha raggiunto i 425,1 miliardi di euro, registrando una crescita di circa 35 miliardi rispetto alla fine del 2020 (+10%), ma una lieve flessione di circa 2 miliardi rispetto a fine 2022 (-1,4%).

Di questo totale, circa un terzo – pari a 140,2 miliardi di euro – è rappresentato da mutui a tasso variabile, mentre i restanti 284,8 miliardi sono a tasso fisso.

In Italia, su un totale di 25,7 milioni di famiglie, circa 3,5 milioni hanno un mutuo, mentre complessivamente 6,9 milioni di cittadini risultano indebitati anche attraverso altre forme di finanziamento, come il credito al consumo e i prestiti personali.

Per quanto riguarda il credito al consumo e i prestiti personali, le banche hanno erogato 242,4 miliardi di euro ai cittadini. Tuttavia, questi volumi risultano in leggero calo rispetto ai livelli di fine 2020 e mostrano un progressivo rallentamento negli ultimi mesi, a causa dell’impatto negativo dell’aumento dei tassi di interesse iniziato a luglio 2022.

Rate dei mutui in essere e dei nuovi mutui

Le rate dei mutui a tasso fisso erogati fino alla fine del 2021 o all’inizio del 2022 restano invariate e non subiranno alcuna modifica fino alla conclusione del piano di rimborso.

Diversa la situazione per i mutui a tasso variabile già in essere: le rate hanno subito aumenti fino al 78%, con conseguenze significative per i mutuatari. Ad esempio, chi pagava una rata mensile di 500 euro si è ritrovato a versare 890 euro, ovvero 390 euro in più. Tuttavia, la recente decisione della BCE del 30 gennaio potrebbe avviare una graduale riduzione di queste rate, sebbene i tempi precisi di tale discesa siano ancora incerti.

Per quanto riguarda i nuovi mutui a tasso fisso, a partire da luglio 2022 i tassi medi sono passati dall’1,8% a oltre il 6% nel 2023, con un conseguente raddoppio delle rate mensili. Da gennaio 2024, però, le banche hanno iniziato a ridurre i tassi praticati alle famiglie, portando il tasso medio fisso al 3,27% a ottobre. Ora, il trend di discesa potrebbe proseguire, con valori che potrebbero stabilizzarsi tra il 2,7% e il 2,8%.

I mutui a tasso variabile, invece, hanno visto una riduzione più contenuta, con una media attuale attorno al 3,4%. La differenza tra i tassi fissi e variabili si sta dunque progressivamente riducendo.

Nel corso del 2024, i nuovi mutui a tasso variabile hanno registrato un tasso medio superiore al 4%, in netto aumento rispetto allo 0,6% di fine 2021. Attualmente, la media si attesta intorno al 3,4%, il che significa che, per un prestito da 150.000 euro con durata ventennale, la rata mensile è di 920 euro. Si tratta di un aumento di 255 euro (+27,7%) rispetto ai 665 euro che si sarebbero pagati oltre tre anni fa.

Quanto costa oggi un mutuo da 200 mila euro

Oggi per un mutuo 200.000 euro il tasso fisso medio è del 2,8%; per una durata di 25 anni la rata mensile è stimata in 936 euro, secondo Fabi. Nel 2023 lo stesso mutuo aveva un tasso fisso medio del 5,25% e una rata mensile di 1.212 euro. Il risparmio è quindi di 276 euro al mese (- 3.317 euro l’anno), per un totale sull’intero mutuo di -82.925 euro (-22,8%)

Quanto costa oggi comprare un’auto o un elettrodomestico a rate

A fine 2021 secondo Fabi il tasso medio di un finanziamento era dell’8,1%, nel corso del 2023, quando il costo del denaro ha toccato quota 4,50%, è arrivato fino al 14,55%. Nel corso del 2024 la media, con le banche che hanno anticipato la politica monetaria, è scesa all’8,32% e potrebbe calare anche sotto l’8%

Per acquistare un’automobile da 25.000 interamente a rate, con un finanziamento da 10 anni, il costo totale è quindi passato da 37.426 euro di fine 2021 a 48.961 euro di fine 2023, mentre adesso potrebbe scendere a 37.089 euro, con un risparmio complessivo di 11.871 euro (-24,2%) rispetto ai tassi di fine 2023

Per acquistare una lavatrice da 750 euro interamente a rate, con un finanziamento da 5 anni, invece, il costo totale è passato da 942 euro di fine 2021 a 1.106 euro di fine 2023, mentre adesso potrebbe scendere a 936 euro con un risparmio complessivo di 170 euro (-15,4%) rispetto ai tassi di fine 2023.

In un contesto in continuo cambiamento come quello dei tassi di interesse, comprendere l’andamento dei mutui e come le nuove normative possano influenzare il mercato immobiliare è fondamentale per fare una scelta consapevole. Oggi più che mai è importante affidarsi a professionisti esperti che possano guidarvi in ogni fase dell’acquisto, fornendo informazioni precise e aggiornate per ottimizzare il vostro investimento.

Se state pensando di comprare casa a Rovato o nelle zone limitrofe, Unicasa Srl è qui per aiutarvi. Con la nostra esperienza ventennale nel settore immobiliare, siamo pronti a supportarvi nella ricerca della casa dei vostri sogni, offrendovi consulenze personalizzate per navigare con successo anche tra le novità sul costo del mutuo. Contattateci oggi stesso per una consulenza gratuita e senza impegno: il vostro futuro immobiliare inizia con un passo sicuro, insieme a noi.Contattaci subito per scoprire le migliori offerte e ricevere un supporto completo durante l’acquisto della tua nuova casa. Siamo a tua disposizione per rispondere a tutte le tue domande.

Condividi

Vendita casa coniugale con figli minorenni: tutti i casi possibili

La vendita della casa coniugale dopo una separazione o divorzio può rivelarsi un nodo da sciogliere in sede legale.

L’usufrutto legale sui beni dei figli minorenni in caso di vendita

Fino a quando non sopraggiunge il compimento della maggiore età, i genitori godono dell’usufrutto legale sui beni del figlio minorenne. Questo sta a significare che, nel caso un figlio minorenne possegga una quota della casa, il genitore, pur non essendo proprietario del bene, può utilizzarlo per le esigenze familiari o percepirne eventuali rendite. Le abitazioni di questo tipo solitamente provengono da donazioni o da eredità.

L’usufrutto legale può spettare a un solo genitore qualora eserciti in via esclusiva la responsabilità genitoriale. Ogni genitore, inoltre, ha la facoltà di amministrare l’usufrutto in modo indipendente, limitandosi agli atti di ordinaria amministrazione che non compromettano l’integrità del patrimonio né ne riducano il valore. Tuttavia, in caso di decadenza dalla responsabilità genitoriale, il genitore perde automaticamente il diritto di esercitare l’usufrutto legale. È importante sottolineare che tale diritto non permette di disporre liberamente della proprietà: per vendere l’immobile è necessario ottenere l’autorizzazione del giudice tutelare, il quale valuta se l’operazione è nel migliore interesse del minore.

Se la casa coniugale è intestata ai figli minorenni

Nel caso in cui l’immobile sia intestato a figli minorenni, la vendita richiede innanzitutto l’autorizzazione del giudice tutelare, il quale potrà autorizzarla ma assicurandosi che l’operazione non sia pregiudizievole per il minore. Di seguito, servirà anche l’approvazione del tribunale del luogo – dove è stata aperta la successione – fino al momento in cui i beni non siano acquisiti completamente dal minore. 

In situazione di conflitto di interessi di carattere patrimoniale, il giudice tutelare può nominare per i figli un curatore speciale: quest’ultimo avrà pieni poteri circa gli atti di ordinaria amministrazione. Per quanto riguardi gli atti di caratteri straordinario sarà imperativa l’autorizzazione del giudice.

Nel caso in cui la proprietà della casa coniugale sia dei figli maggiorenni

Nel caso i figli siano maggiorenni e proprietari dell’immobile interessato alla vendita, la situazione si rivela molto più semplice poiché non è necessaria l’autorizzazione di un giudice: la legittimazione a cedere il diritto di proprietà è in capo solo ai figli. È dunque indispensabile ottenere il consenso di tutti i proprietari. 

In caso di disaccordo tra le parti, l’operazione non può essere conclusa senza una specifica decisione giudiziaria.

Quando la casa coniugale è intestata ai genitori ma con figli minorenni

Quando la casa coniugale è intestata esclusivamente ai genitori, dopo una corretta valutazione immobiliare la vendita può avvenire liberamente, salvo eventuali vincoli legali derivanti dalla separazione o dal divorzio. In presenza di figli minorenni, il giudice può disporre che la casa coniugale rimanga a disposizione del genitore affidatario, rendendo la vendita subordinata a una modifica delle condizioni stabilite in sede di separazione o divorzio.

In caso di donazione, è necessario rispettare le quote di legittima previste dalla legge, riservate ai legittimari. Queste quote, dette formalmente eredità indisponibile, sono stabilite dal legislatore competente per tutelare i diritti dei familiari più stretti, garantendo loro una porzione minima del patrimonio del donante.

Cosa serve se la casa coniugale è in un fondo patrimoniale e con minorenni

Se l’immobile coniugale oggetto di vendita è inserito all’interno di un fondo patrimoniale e in presenza di figli minorenni,sarà necessaria l’autorizzazione del giudice prima di poter procedere con l’operazione. Inoltre, l’uso del ricavato della vendita dovrà essere destinato agli interessi dei minori.

Quindi quando si può vendere la casa coniugale?

In caso di separazione consensuale non c’è obbligo di vendita della casa coniugale in comunione dei beni nel senso che questa richiede il consenso di entrambi i coniugi. 

D’altro canto, se uno degli ex coniugi non vuole vendere la casa coniugale, l’altro può avviare una procedura giudiziaria per ottenere la divisione forzata del bene comune. Il giudice, se non è possibile una soluzione diversa, può disporre la vendita all’asta dell’immobile, con successiva ripartizione del ricavato secondo le quote spettanti.

Se la casa coniugale è di proprietà esclusiva di uno dei coniugi, spetterà solamente a quest’ultimo decidere se venderla o meno. Tuttavia, se nell’immobile risiede l’altro coniuge o ci sono figli minori o non autosufficienti, il giudice potrebbe aver assegnato l’uso della casa a loro nell’ambito della separazione o del divorzio. In tal caso, la vendita è possibile, ma l’acquirente dovrà rispettare il diritto di abitazione assegnato fino a scadenza o modifica del provvedimento.

QUANTO COSTA OGGI UN MUTUO O UN PRESTITO DOPO I TAGLI BCE

Come cambiano mutui e prestiti con i tagli della Bce? L’ultimo taglio ha portato i tassi al 2,75% il 30 gennaio 2025. Ecco alcuni dati e previsioni di FABI su come è mutato il credito alle famiglie del nostro Paese, come sono già cambiati e come potrebbero evolvere i tassi d’interesse praticati dalle banche alle famiglie.

           

Condividi

Agibilità dell’immobile: tutto ciò che devi sapere prima di comprare o vendere casa

Quando si compra o si vende un immobile, uno degli aspetti fondamentali da verificare è l’agibilità. Ma cosa significa esattamente? E perché è così importante?

Noi di Unicasa, la tua agenzia immobiliare di fiducia a Rovato, siamo sempre al passo con le ultime normative e tendenze del settore per garantirti un servizio chiaro, trasparente e professionale. Ogni giorno lavoriamo per offrirti informazioni utili e aggiornate sul mercato immobiliare, aiutandoti a prendere decisioni consapevoli e sicure.

Oggi vogliamo parlarti dell’agibilità dell’immobile e del suo ruolo nella compravendita.


Cos’è l’agibilità di un immobile?

L’agibilità di un immobile è un certificato rilasciato dal Comune che attesta che la casa rispetta tutti i requisiti di sicurezza, igiene, salubrità e accessibilità richiesti dalla legge.

In altre parole, il certificato di agibilità garantisce che l’immobile è idoneo ad essere abitato e utilizzato senza rischi per la salute o la sicurezza.


Perché l’agibilità è importante per chi compra casa?

Se stai acquistando un immobile, è essenziale verificare che sia agibile, perché:

✅ Garantisce che la casa è conforme alle normative e non presenta irregolarità edilizie.
✅ Ti evita problemi futuri con l’attivazione delle utenze o richieste di adeguamenti.
✅ Protegge il tuo investimento immobiliare e facilita eventuali rivendite future.

Comprare un immobile senza agibilità può comportare difficoltà legali e costi imprevisti per ottenere la regolarizzazione.


Posso vendere un immobile senza agibilità?

In linea generale, la vendita di una casa priva di agibilità è consentita dal punto di vista legale, purché il proprietario avvisi pienamente la controparte, quindi l’acquirente. Infatti, con la sentenza 34211/2022, la Corte di Cassazione ha stabilito che la mancanza della SCA non determina la nullità dell’atto di vendita, bensì un inadempimento contrattuale nei confronti del compratore:

  • se non viene debitamente informato dell’assenza della certificazione;
  • di conseguenza, è fondamentale che tale mancanza sia esplicitata per iscritto all’interno del contratto di compravendita.
  • E’ buona pratica specificare la mancata agibilità già in sede di sottoscrizione del preliminare di compravendita, perché la mancata consegna della certificazione – sempre che l’acquirente non ne sia stato prontamente informato – può rappresentare una motivazione valida per la risoluzione dello stesso preliminare e, successivamente, del contratto definitivo. Inoltre, l’acquirente potrebbe aver diritto al È rimborso e alla restituzione di caparre o anticipi già versati.
    Ancora, è sempre indispensabile consegnare al papabile compratore eventuali altri documenti in proprio possesso, come l’atto di provenienza dell’immobile e l’eventuale attestazione di prestazione energetica (APE), ai sensi dell’articolo 1477 del Codice Civile. Se il proprietario dovesse essere sprovvisto anche di questa documentazione, è sempre ideale specificarlo sia in sede di preliminare che di contratto definitivo.
     
    Vendere un immobile privo di agibilità non è impossibile, ma può rendere la vendita più complicata. Gli acquirenti, infatti, potrebbero avere difficoltà ad ottenere un mutuo o potrebbero richiedere uno sconto significativo sul prezzo di vendita.
    Se il tuo immobile non ha il certificato di agibilità, il nostro team di Unicasa può aiutarti a verificare la situazione e consigliarti sulle migliori soluzioni per regolarizzarlo prima di metterlo sul mercato.

    Come si ottiene il certificato di agibilità?
    L’ottenimento dell’agibilità dipende da diversi fattori, tra cui:
    ✔️ La conformità dell’immobile alle norme edilizie e urbanistiche.
    ✔️ Il rispetto delle norme igienico-sanitarie.
    ✔️ La presenza di impianti a norma di sicurezza.
    Se hai dubbi sulla documentazione del tuo immobile, rivolgiti a noi! Ti aiuteremo a fare chiarezza e a gestire il processo con il supporto dei migliori tecnici specializzati.

     
     
    Quando si deve richiedere l’agibilità
    La presentazione della Segnalazione Certificata di Agibilità, secondo quanto previsto dall’articolo 24 del D.P.R. 380/2001, ovvero il Testo Unico dell’Edilizia, deve solitamente avvenire entro 15 giorni dalla conclusione dei lavori di costruzione di un nuovo edificio o, ancora, dalla ristrutturazione di un immobile già esistente.
     
    Di norma, il certificato di agibilità è obbligatorio per:
  • le nuove costruzioni;
    la ristrutturazione o l’ampliamento di edifici già esistenti;
    la modifica della struttura e degli impianti di un edificio;
    la modifica della destinazione d’uso di un immobile.
     
    Unicasa: la tua guida nel mondo immobiliare
    Sappiamo bene che il mercato immobiliare può essere complesso e che ogni transazione richiede attenzione e competenza. Per questo motivo, noi di Unicasa mettiamo al primo posto la trasparenza e la professionalità, guidandoti passo dopo passo nella vendita o nell’acquisto del tuo immobile.
    Hai bisogno di una consulenza? Vuoi sapere se la tua casa è in regola con l’agibilità?
    📞 Contattaci oggi stesso!
    Siamo qui per darti tutte le informazioni necessarie e accompagnarti con la massima serietà e competenza in ogni fase della compravendita.
    🔗 Scopri di più sul nostro sito: www.agenzia-unicasa.it

Condividi
Previsioni del Mercato Immobiliare a Brescia e Provincia per il 2025: Opportunità e Tendenze

Previsioni mercato immobiliare 2025

Il mercato immobiliare di Brescia e provincia ha mostrato segnali di resilienza e crescita anche nel 2024, e le previsioni per il 2025 sono ancora più promettenti. Se stai pensando di vendere un immobile, questo potrebbe essere il momento giusto per entrare in azione. In questo articolo, esploreremo le principali tendenze e opportunità che definiranno il mercato immobiliare bresciano nel prossimo anno.

1. Crescita Continua del Mercato

Nel 2024, il mercato immobiliare di Brescia ha registrato una tendenza positiva, con un aumento generale delle compravendite e dei prezzi degli immobili. Questo trend si prevede continuerà anche nel 2025, grazie a un contesto economico favorevole e a politiche normative che sostengono l’accesso al credito. Gli investitori e i privati sono sempre più propensi ad acquistare, sia per soddisfare le esigenze abitative sia come investimento a lungo termine.

2. Aumento dei Prezzi Medi

I dati più recenti confermano un aumento del 4,8% dei prezzi medi degli immobili residenziali rispetto a dicembre 2023. Questo trend positivo si prevede proseguirà nel 2025, offrendo vantaggi sia ai venditori che agli investitori. Se possiedi una proprietà a Brescia o in provincia, è possibile che tu possa ottenere un valore più elevato rispetto agli anni precedenti. Il mercato è quindi in un momento favorevole per chi vuole vendere.

3. Alta Domanda per Immobili con Spazi Esterni

Un altro aspetto da considerare è la continua domanda di immobili con spazi esterni, come giardini, terrazzi o balconi, che rimane elevata. Le zone semi-centrali e quelle limitrofe al centro città stanno diventando sempre più popolari, grazie alla ricerca di tranquillità e qualità della vita. In un’epoca in cui l’attenzione per il benessere e la sostenibilità è aumentata, le case con spazi verdi sono molto ricercate e il loro valore è destinato a crescere.

4. I Benefici per i Venditori di Immobili Residenziali

Se sei un venditore, il 2025 potrebbe essere l’anno ideale per mettere in vendita la tua proprietà. Con l’aumento dei prezzi e la domanda elevata, i venditori di immobili residenziali hanno la possibilità di ottenere ottimi risultati. Inoltre, il numero di transazioni immobiliari sta crescendo, il che significa che i tempi di attesa per concludere una vendita si stanno accorciando.

  • Immobili Ristrutturati e Arredati: C’è un forte interesse per le abitazioni recentemente ristrutturate o ben arredate. Se la tua casa ha subito un restyling o ha finiture moderne, sarà molto più attraente per i potenziali acquirenti, che sono disposti a pagare un prezzo più alto per immobili pronti per essere abitati.
  • Valore Aggiunto dalla Sostenibilità: Un altro aspetto da considerare è l’incentivazione di politiche governative che promuovono la sostenibilità energetica. Se la tua proprietà risponde a questi standard, il suo valore potrebbe aumentare, poiché i potenziali acquirenti sono sempre più interessati a soluzioni abitative green.

5. L’importanza di Affidarsi a Esperti del Settore

Il mercato immobiliare, pur presentando ottime opportunità, può essere complesso da navigare senza la giusta esperienza. Se stai pensando di vendere, è fondamentale essere supportato da professionisti del settore che possano valorizzare la tua proprietà nel miglior modo possibile. L’agenzia immobiliare Unicasa è al tuo fianco per fornirti una consulenza personalizzata, assistendoti in ogni fase del processo di vendita, dalla valutazione dell’immobile fino alla conclusione dell’accordo.

Conclusioni: Il 2025 è l’Anno Giusto per Vendere

Il mercato immobiliare di Brescia e provincia è in piena espansione, e il 2025 si prevede sarà un anno ricco di opportunità. Se stai pensando di vendere la tua casa, il momento è più che mai favorevole. I prezzi sono in crescita, la domanda è alta e il mercato è dinamico. Non lasciare che questa occasione ti sfugga.

Contattaci oggi stesso per una consulenza personalizzata. Il nostro team di esperti è pronto a guidarti attraverso ogni passaggio del processo, garantendo che la tua vendita avvenga nei tempi e alle condizioni migliori. Unicasa è qui per aiutarti a realizzare i tuoi obiettivi nel mercato immobiliare!


Condividi

Perché Affidarsi a Professionisti Preparati per Vendere Casa al Miglior Prezzo

Quando si decide di vendere una casa, è fondamentale avere un’esperienza positiva e redditizia.

Affidarsi a professionisti preparati non solo garantisce un processo più veloce e meno stressante, ma anche un prezzo di vendita ottimale. In questo articolo, esploreremo perché è cruciale scegliere un’agenzia immobiliare affidabile e come la nostra agenzia possa aiutarti a vendere la tua casa al miglior prezzo possibile.

Perché Affidarsi a Professionisti Preparati?

  1. Conoscenza del Mercato:


I professionisti del settore immobiliare hanno una profonda conoscenza del mercato locale e nazionale. Sanno come valutare correttamente il valore della tua proprietà, tenendo conto di fattori come la posizione, lo stato della proprietà e le tendenze attuali del mercato. Questo ti aiuta a fissare un prezzo realistico e competitivo.

  • Marketing Efficace:


Un’agenzia immobiliare professionale dispone di strategie di marketing avanzate per promuovere la tua proprietà. Utilizzano canali come i social media, i siti web specializzati e le reti di contatti per raggiungere il maggior numero di potenziali acquirenti. Ciò aumenta le possibilità di ricevere offerte interessanti.

  • Negoziazione e Gestione delle Offerte:


I professionisti sanno come gestire le trattative con gli acquirenti, assicurandosi che tu ottenga il miglior prezzo possibile. Sono in grado di valutare le offerte e di consigliarti su quali sono più vantaggiose.

  • Risparmio di Tempo e Riduzione dello Stress:


Vendere una casa può essere un processo lungo e stressante, specialmente se non si ha esperienza. Un’agenzia immobiliare si occupa di tutte le fasi del processo, dalle visite alla documentazione, lasciandoti libero di concentrarti su altre cose.

Perché Scegliere la Nostra Agenzia?

  1. Esperienza e Competenza:
    La nostra agenzia ha anni di esperienza nel settore immobiliare e un team di professionisti altamente qualificati. Siamo sempre aggiornati sulle ultime tendenze del mercato e abbiamo una profonda conoscenza delle aree in cui operiamo.
  2. Servizio Personalizzato:
    Ogni cliente è unico, e noi ci impegniamo a offrire un servizio personalizzato in base alle tue esigenze specifiche. Siamo sempre disponibili a rispondere alle tue domande e a fornirti consigli preziosi.
  3. Tecnologie Avanzate:
    Utilizziamo le tecnologie più moderne per promuovere le proprietà e raggiungere un pubblico più ampio. I nostri strumenti di marketing digitale ci permettono di presentare le case in modo attraente e interattivo.
  4. Rete di Contatti Estesa:
    Grazie alla nostra rete di contatti, possiamo mettere in contatto i venditori con acquirenti qualificati, aumentando le possibilità di vendita rapida e a un prezzo ottimale.

Conclusione:

Affidarsi a professionisti preparati non è solo una scelta saggia, ma anche un investimento per il tuo futuro. La nostra agenzia immobiliare è qui per aiutarti a vendere la tua casa al miglior prezzo possibile, riducendo lo stress e il tempo necessario per il processo. Contattaci oggi stesso per scoprire come possiamo aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi immobiliari.

Condividi

Ecobonus 2025: cosa cambia per i proprietari di casa

Nel 2025 arriva una proroga triennale per il tanto atteso ecobonus, ma con nuove percentuali di detrazione che potrebbero deludere molti proprietari. La manovra di bilancio ha confermato il rinnovo fino al 2027 per i bonus dedicati all’efficientamento energetico degli edifici, alle ristrutturazioni e agli arredi, ma con una riduzione delle agevolazioni fiscali.

Come funziona il nuovo ecobonus 2025?

Nel 2025, le detrazioni previste per chi esegue interventi di efficientamento energetico saranno del:

  • 50% per la prima casa
  • 36% per la seconda casa

A partire dal 2026, tuttavia, le percentuali scenderanno progressivamente:

  • 36% per la prima casa
  • 30% per la seconda casa

Questa modifica segna la fine dell’ecobonus al 65%, che rimarrà valido solo fino alla fine del 2024.

Quali bonus restano attivi nel 2025?

Nel 2025, i proprietari di immobili potranno ancora beneficiare di tre incentivi principali:

  1. Bonus ristrutturazioni – per i lavori di ammodernamento e manutenzione.
  2. Bonus mobili – per acquistare arredamenti dopo una ristrutturazione.
  3. Ecobonus – per interventi di efficientamento energetico.

Queste agevolazioni rappresentano una valida opportunità per i proprietari di casa, anche se con percentuali ridotte rispetto agli anni precedenti. Chi intende usufruire del 65% di detrazione può ancora farlo entro la fine del 2024, approfittando delle agevolazioni attuali prima che scadano.

Condividi

Come accedere facilmente ai bonus fiscali per la casa grazie a BonusX

Ogni anno, migliaia di persone perdono l’opportunità di risparmiare grazie ai bonus fiscali e alle agevolazioni a cui avrebbero diritto. Questo accade spesso a causa della complessità burocratica o della mancanza di informazioni. Per risolvere questi problemi nasce BonusX, una piattaforma online che semplifica e velocizza l’accesso ai bonus fiscali, consentendo una gestione pratica e personalizzata delle richieste.

La nascita di BonusX e la sua missione

Lanciata nel 2020, BonusX ha l’obiettivo di rendere le agevolazioni e i servizi pubblici più accessibili, migliorando il benessere dei cittadini. I fondatori, Fabrizio Pinci e Giovanni Pizza, hanno ideato la piattaforma per contrastare il fenomeno del “non-take-up” — la mancata fruizione di agevolazioni per difficoltà pratiche e informazioni insufficienti. Dal suo debutto nel 2022, BonusX ha già aiutato oltre 500.000 utenti a ottenere più di 60 milioni di euro in bonus.

Bonus e agevolazioni per la casa: cosa offre BonusX

Per chi è interessato al settore immobiliare, BonusX rappresenta un valido strumento per accedere rapidamente alle agevolazioni fiscali relative alla casa. Attraverso la piattaforma, gli utenti possono richiedere supporto per diversi bonus legati alla casa, come:

  • Bonus ristrutturazioni: per interventi di manutenzione e ristrutturazione.
  • Bonus verde: per migliorare le aree esterne.
  • Bonus caldaia e condizionatori: per l’efficienza energetica dell’immobile.
  • Bonus mobili: per l’acquisto di arredi dopo una ristrutturazione.
  • Bonus bollette: per ridurre i costi delle utenze (luce, acqua, gas).

Oltre ai bonus, BonusX offre anche servizi complementari, come le visure catastali e il supporto nella registrazione dei contratti di locazione. Tutti questi strumenti permettono agli utenti di risparmiare, facilitando la gestione delle pratiche immobiliari in pochi clic.

Come funziona BonusX

La piattaforma BonusX è progettata per essere semplice e intuitiva. Gli utenti possono creare un profilo personale in pochi minuti, inserendo i propri dati attraverso un’interfaccia user-friendly. Grazie a un algoritmo avanzato, BonusX analizza il profilo e segnala automaticamente i bonus a cui l’utente ha diritto. La gestione delle pratiche è completamente digitale: è possibile caricare documenti, firmarli, e ricevere supporto da operatori esperti tramite una chat dedicata. Inoltre, BonusX crea un archivio digitale per ogni utente, facilitando future richieste e notificando quando si diventa idonei per nuovi bonus.

Per chi è pensata BonusX?

BonusX è adatta a chiunque voglia accedere facilmente ai benefici fiscali senza perdersi nella burocrazia. La piattaforma è ideale per chi ha difficoltà a trovare informazioni chiare o per chi, pur avendone diritto, non riesce a sfruttare i bonus a causa di un’agenda piena. Spesso, anche famiglie a medio-alto reddito ignorano di poter usufruire di queste agevolazioni, convinte erroneamente che siano riservate solo a chi è in difficoltà economica. BonusX semplifica il processo per tutti, rendendo più accessibili le agevolazioni che spettano di diritto.

BonusX e il supporto dei professionisti del settore

Per garantire un servizio completo, BonusX collabora con una rete di professionisti — tra cui commercialisti, consulenti fiscali e legali — che forniscono supporto nella gestione delle pratiche, dall’invio delle domande fino alla firma e all’archiviazione dei documenti. Ogni partner è selezionato con attenzione per garantire la massima affidabilità e competenza.

Il ruolo della tecnologia e dell’IA nel semplificare la burocrazia

BonusX sfrutta l’intelligenza artificiale per rendere i processi burocratici più efficienti e accessibili. Con l’automazione dei moduli e chatbot che forniscono assistenza immediata, BonusX permette agli utenti di risparmiare tempo e stress. La tecnologia contribuisce inoltre a ridurre i costi e garantire una maggiore trasparenza, migliorando l’esperienza per tutti i cittadini.

Conclusione: BonusX come alleato per il risparmio sulla casa

Se vuoi semplificare la gestione delle agevolazioni legate alla tua casa, BonusX può diventare il tuo alleato. Dalle ristrutturazioni all’efficienza energetica, fino ai risparmi sulle bollette, la piattaforma ti guida passo passo nel mondo dei bonus, aiutandoti a sfruttare al massimo le opportunità di risparmio a tua disposizione.

Condividi