Sfratto Aler: in quali casi può essere tolta una casa popolare
Scopri quando e come l’Aler può procedere allo sfratto di una casa popolare, i motivi principali e le procedure per morosità o decadenza dei requisiti.
Le case popolari rappresentano un supporto fondamentale per le famiglie a reddito medio-basso, ma esistono precise regole per la loro assegnazione e gestione. Lo sfratto da una casa popolare può avvenire principalmente in due casi: morosità o perdita dei requisiti che hanno consentito l’assegnazione. La gestione è affidata agli enti competenti, come Aler (Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale), che devono seguire procedure rigorose per garantire sia i diritti del conduttore che la tutela del patrimonio pubblico.
1. I motivi principali per la revoca della casa popolare
1.1 Morosità
Il mancato pagamento dei canoni di locazione è la causa più frequente di decadenza. L’ente gestore invia prima un sollecito di pagamento, seguito da una diffida formale. Se la posizione non viene regolarizzata, si avvia la procedura di sfratto.
1.2 Perdita dei requisiti
Una famiglia può perdere il diritto all’assegnazione se:
- Il reddito supera le soglie stabilite dal bando;
- L’assegnatario diventa proprietario di un altro immobile nella stessa provincia o entro 70 km;
- Variazioni nel nucleo familiare modificano i requisiti per l’assegnazione.
1.3 Violazioni del contratto o del regolamento
Altre cause possono essere:
- Abbandono prolungato dell’alloggio per oltre tre mesi;
- Subaffitto o cessione non autorizzata a terzi;
- Attività illecite all’interno dell’immobile;
- Modifiche non autorizzate o danni all’immobile;
- Mancata sottoscrizione del contratto o violazioni delle norme condominiali.
2. Come funziona la procedura di sfratto
Le procedure cambiano a seconda che la motivazione sia la morosità o la decadenza dei requisiti.
2.1 Sfratto per morosità
- Ingiunzione: l’Aler invia sollecito e diffida; se il pagamento non arriva, presenta un ricorso al Tribunale.
- Procedura legale: il Tribunale emette un decreto ingiuntivo che impone il pagamento degli arretrati e delle spese.
- Inadempienza: se l’inquilino non paga entro i termini (generalmente 40 giorni dalla notifica), si procede con lo sfratto tramite precetto e, se necessario, con l’intervento dell’ufficiale giudiziario.
2.2 Sfratto per decadenza dei requisiti
Quando la famiglia non soddisfa più i requisiti:
- L’ente può chiedere il rilascio immediato della casa tramite procedura amministrativa.
- Se l’immobile non viene restituito, si può procedere con azione legale.
3. Aspetti da considerare
- Servizi sociali: possono intervenire in caso di minori, anziani o disabili, per mediare e trovare soluzioni economiche.
- Termini e differimenti: la procedura può essere rallentata da situazioni particolari, come presenza di minori, persone fragili o disabili.
- Possibile termine di grazia: in alcuni casi l’inquilino può avere fino a 90 giorni per regolarizzare la propria posizione.
4. Cosa succede se non si paga l’affitto Aler
In caso di mancato pagamento:
- L’Aler invia sollecito e diffida.
- Se la morosità persiste, il debito accumulato può portare alla perdita dell’abitazione.
- L’inquilino può talvolta richiedere un termine di grazia, ma non è garantito il mantenimento dell’alloggio.
Conclusione
Lo sfratto da una casa popolare è una procedura rigorosa, volta a tutelare sia l’interesse pubblico sia quello dei conduttori. I motivi principali sono morosità, perdita dei requisiti e violazioni contrattuali, e ogni fase richiede l’intervento dell’ente gestore e del Tribunale.
Per le famiglie, conoscere i propri diritti e obblighi è fondamentale, così come per gli enti e le agenzie immobiliari che gestiscono questi immobili, per assicurare correttezza e trasparenza nelle assegnazioni.